Julien Benda (Parigi, 26 dicembre 1867 – Fontenay-aux-Roses, 7 giugno 1956) è stato uno scrittore e filosofo francese, noto soprattutto per la sua critica all'intellettuale moderno.
Benda studiò filosofia all'École normale supérieure di Parigi, diventando un critico acuto e polemico della cultura e della politica contemporanea.
La sua opera più celebre è La Trahison des Clercs (Il tradimento degli intellettuali), pubblicata nel 1927. In questo saggio, Benda argomentava che gli intellettuali, tradizionalmente custodi di valori universali come la ragione, la verità e la giustizia, avevano tradito il loro ruolo abbracciando passioni politiche, nazionalistiche ed economiche. Accusava gli intellettuali di promuovere il relativismo morale e di anteporre l'interesse particolare al bene comune.
Benda criticò con particolare veemenza il nazionalismo, il romanticismo e le ideologie che, a suo avviso, offuscavano la ragione e alimentavano conflitti e disordini sociali. Considerava il razionalismo come la base per la moralità e la civiltà.
Oltre a La Trahison des Clercs, Benda scrisse numerosi altri saggi e romanzi, affrontando temi come la filosofia, la politica, l'arte e la letteratura. Le sue opere sono spesso caratterizzate da uno stile rigoroso e argomentativo.
L'opera di Benda ha suscitato un ampio dibattito e rimane rilevante per la riflessione sul ruolo degli intellettuali nella società contemporanea.
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